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Video e TV, come cambiano le abitudini di consumo da parte degli italiani

I dati del TV and Media Report 2016 del ConsumerLab di Ericsson si basano su interviste fatte a oltre 30 mila persone, rappresentative di 1,1 miliardo di consumatori, cifre che lo rendono il più grande studio al mondo sull’evoluzione della TV. I dati italiani sono stati raccolti tramite interviste online su un campione di oltre 1000 persone, tra 16 e i 69 anni, rappresentativo di 26 milioni di italiani. Gli intervistati hanno una connessione a banda larga a casa e guardano contenuti TV almeno una volta a settimana.
News
Dec 05, 2016
Video e TV, come cambiano le abitudini di consumo da parte degli italiani

Dati italiani

Crescente interesse verso lo streaming on-demand e l’accesso ai propri contenuti video ovunque ci si trovi

Il report TV and Media 2016 di Ericsson evidenzia un crescente interesse per i servizi on-demand: il 55% degli intervistati dichiara infatti di preferire i servizi on-demand rispetto alla TV lineare, un dato in crescita rispetto al 2012, quando era al 45%. Emerge inoltre la necessità di accedere ai servizi TV e relativi contenuti video anche quando si è in viaggio o all’estero. Si passa dal 35% degli italiani interessati nel 2014 al 47% del 2016.

Abitudini quotidiane

Si riduce il gap tra TV tradizionale e streaming on-demand. Il 71% degli intervistati dichiara di accedere alla TV tradizionale almeno una volta al giorno, contro il 57% di chi usufruisce servizi streaming on-demand. Nel 2013 la forbice era di ben 40 punti percentuali (82% vs 42%).

Il sorpasso della Tv on-demand sul palinsesto tradizionale è vicino anche in Italia

Ogni italiano trascorre in media 35 ore alla settimana davanti a TV e contenuti video. Di queste il 40% è on-demand, in crescita rispetto al 2015 quando la componente on-demand rappresentava circa un terzo del tempo totale di visione. La percentuale di tempo spesa davanti a film e programmi TV on-demand è così aumentata del 45% dal 2012. Oggi gli utenti on-demand guardano soprattutto serie TV in streaming on-demand e User Generated Content (UGC), seguiti da film in streaming on-demand e contenuti TV e video scaricati da Internet.

Un trend che si conferma ancora più evidente nei Millennials: il 59% degli intervistati nella fascia 16-34 anni ritiene molto importante la possibilità di scegliere tempi e modalità di fruizione dei contenuti. Su un totale di 37 ore settimanali trascorse dagli under 35 davanti a contenuti video, il 47% è on-demand, contro le 32 ore trascorse dai telespettatori over 35 delle quali il 33% è on-demand.

In particolare i Millennials, trascorrono in media 3,6 ore alla settimana a guardare serie TV on-demand (contro le 1,9 ore della fascia +35), 3 ore a guardare film on-demand (contro 1,9 ore della fascia +35) e 3 ore a guardare UGC on-demand, (contro 1,5 ore della fascia +35).

L’importanza di Netflix e YouTube

Per quanto riguarda i servizi on-demand da segnalare l’importanza data dai consumatori italiani a Netflix e YouTube. Lanciato in Italia da pochi mesi, il 12% degli intervistati dichiara di accedere a Netflix su base giornaliera, il 17% su base settimanale. Continua ad essere rilevante anche YouTube, con il 43% che vi accede su base quotidiana e il 76% su base settimanale.

La TV tradizionale mantiene un posto rilevante

In relazione al tempo totale di fruizione dei contenuti video e TV (espresso in ore settimanali), la TV lineare rallenta ma resta comunque al primo posto, con il 59% del tempo medio di consumo settimanale di contenuti video.

Se la quota percentuale della visione tradizionale di Broadcast TV si è ridotta di circa 10 punti percentuali negli ultimi 4 anni - in termini assoluti dal 50% del 2012 al 40% del 2016 - per effetto dell’aumento complessivo delle ore che trascorriamo settimanalmente davanti ai video, il decremento effettivo è quasi trascurabile, ossia circa 10 minuti al giorno. La TV tradizionale conserva dunque un ruolo centrale nelle abitudini dei consumatori italiani, grazie ad esempio ai contenuti premium e live, come gli eventi sportivi.

Anche in questo caso le abitudini di consumo variano in base alle fasce di età considerate: se in media gli italiani trascorrono 5 ore alla settimana guardando film sulla TV tradizionale, si sale a 5,7 ore negli over 35, mentre scende a 4,2 ore tra i Millennials.

Gli Italiani e le maratone televisive (binge watching)

Sono sempre più numerosi gli italiani appassionati di maratone TV. La crescente disponibilità di contenuti on-demand favorisce infatti questo fenomeno durante il quale gli utenti vedono senza soluzione di continuità diversi episodi della stessa serie TV.

Il 41% dichiara di fare “binge watching” almeno una volta alla settimana, Percentuale che sale al 44% nel segmento 25-34. Il 18%, quindi quasi un italiano su 5, fa maratone televisive su base giornaliera. Anche in questo caso la percentuale sale tra gli utenti appartenenti alla fascia 25-34 (21%) e arriva al 22% nella fascia 20-24.

Il fenomeno delle maratone TV è destinato a crescere ulteriormente con l’ingresso di Netflix nel nostro Paese, considerato che il 12% degli utenti intervistati dichiara di accedervi ogni giorno.

Dove si guarda la TV

Nel nostro Paese, il consumo di contenuti TV e video avviene principalmente tra le mura di casa, con una concentrazione in orario serale, momento dedicato al relax. La percentuale dei consumatori intervistati che prediligono questa modalità è pari al 93%, con una crescita rispetto all’84% registrato nel 2013. Le percentuali variano leggermente in base alle fasce d’età, ma tendenzialmente restano sopra il 90% con un picco nei segmenti 60-69 (95%) e 16-19 (98%).

Tra le curiosità: gli italiani scelgono sempre più il letto per guardare i programmi preferiti prima di addormentarsi: 62% vs 45% del 2013. Inoltre con l’aumento della visione da dispositivi mobili, si registra un balzo della percentuale dei consumatori che guardano contenuti video in luoghi come bar e caffè: dal 7% del 2013 al 23% del 2016. Cresce infine la percentuale di italiani che guardano video mentre sono in viaggio, dal 10% del 2013 al 24% del 2016.

Trovare i contenuti, quanto può essere difficile?

Il telespettatore italiano spende in media 1,3 anni della propria vita a cercare i contenuti video da vedere. Cercare cosa guardare è pari al 18% del tempo totale speso sulla TV tradizionale e al 31% sui servizi Video on Demand (VoD). Ciò dipende principalmente dal fatto che i servizi di VoD hanno una maggiore offerta di programmi e film. Inoltre il 52% dei consumatori dichiara di riscontrare difficoltà nel trovare cosa guardare sulla TV tradizionale, percentuale che scende al 32% per gli utenti Netflix. In questa ottica sono strategici i servizi di raccomandazione video e di offerta di contenuti personalizzati, ritenuti importanti da più di 1 italiano su 5.

Raddoppia la fruizione di video da smartphone

Aumentano le ore spese a guardare TV e video ma cambia il dispositivo usato. Negli ultimi 4 anni il tempo trascorso a guardare la TV sugli schermi televisivi tradizionali è sceso di circa 10 punti percentuali. Nello stesso periodo è più che raddoppiato il tempo medio di fruizione da smartphone, passando da 2,8 a 6,6 ore a settimana. Aumenta anche il tempo speso su tablet, da 1,1 del 2012 a 2,7 ore nel 2016, e su laptop, da 3,9 a 5,9 ore. Il rapporto tra la visione di contenuti video su schermo fisso vs schermo mobile si è spostato da 70/30 a 60/40. La fruizione da smartphone è aumentata in particolare tra i Millennials nel corso degli anni. Tra i più giovani (fascia d’età 16-19) quasi i 2/3 delle ore totali dedicate a contenuti TV e video sono spese su un dispositivo mobile.

Il ruolo del second screen

È sempre più diffusa l’abitudine di utilizzare più schermi in contemporanea quando si guardano contenuti TV e video. La maggior parte dei telespettatori tende ad utilizzare un secondo schermo (tablet o smartphone) per arricchire l’esperienza di visione. Un intervistato su 4 dichiara di utilizzare ogni giorno un secondo schermo per effettuare ricerche online, collegate a ciò che si sta guardando. Percentuale che sale al 31% su base settimanale. Il 14% dichiara di utilizzare ogni giorno un secondo schermo per commentare il programma che sta guardando, il 20% lo fa su base settimanale (social TV). Percentuali in leggera crescita rispetto al 2014 quando si era rispettivamente al 23% e al 19%. La propensione ad utilizzare un secondo schermo è particolarmente diffusa tra gli utenti dei servizi on-demand (36%) e di Netflix (48% su base giornaliera), rispetto agli utenti della TV lineare (30%).

Qualità dei contenuti prima di tutto

Tra le caratteristiche del servizio TV più apprezzate dagli italiani: al primo posto l’assenza di pubblicità (per il 56% degli intervistati), seguita da HD Quality (per il 55% degli intervistati), insieme alla possibilità di disporre dei contenuti ovunque ci si trovi e alla funzionalità “time-shift” (per il 48% degli intervistati).

Banda larga mobile e streaming video

Molti utenti hanno paura di superare il limite di traffico dati dettato dal proprio abbonamento alla banda larga mobile. Il 37% degli italiani si dichiara interessato ad utilizzare un servizio di traffico dati illimitato per lo streaming video. Percentuale che sale al 50% tra i Millennials.

Spesa media mensile per servizi TV

La spesa media mensile della famiglia italiana per i servizi video e TV è di 93 euro. Cifra che comprende anche la spesa per l’abbonamento Internet (27 euro di media) e il cinema. Il 22% della famiglie italiane arriva a spendere anche oltre 125 euro al mese.

NOTE

Ericsson, leader mondiale nella fornitura di tecnologie e servizi di comunicazione, è la guida nella realizzazione della Networked Society. La relazione consolidata di Ericsson con tutti i maggiori operatori di telecomunicazioni nel mondo consente alle persone, alle aziende e alla società, di realizzare il loro potenziale e di creare un futuro più sostenibile.

I servizi, i software e le infrastrutture di Ericsson – in particolare in ambito mobilità, broadband e cloud – permettono al settore delle telecomunicazioni e ad altre industrie di aumentare l’efficienza, migliorare il proprio business e l’esperienza per l’utente e cogliere nuove opportunità.

Con oltre 115.000 dipendenti e clienti in 180 Paesi, Ericsson è in grado di unire la sua leadership tecnologica e nella fornitura di servizi con la scalabilità globale. Il Gruppo gestisce e supporta reti che connettono oltre 2,5 miliardi di abbonati. Il 40% di tutto il traffico mobile mondiale passa attraverso reti Ericsson. Grazie agli investimenti in Ricerca e Sviluppo, Ericsson garantisce alle proprie soluzioni – e ai propri clienti – un posto in prima linea nell’innovazione.

Fondata nel 1876, Ericsson ha la sua sede principale a Stoccolma, Svezia. Ha generato ricavi per 246,9 miliardi di SEK nel 2015 (33,1 miliardi USD), ed è quotata presso OMX NASDAQ, Stoccolma e NASDAQ, New York.